L'art. 29 della Costituzione definisce la famiglia come la "Società naturale fondata sul matrimonio", e prevede l'obbligo dello Stato italiano di riconoscere alla famiglia i diritti che le competono. Ancora, la carta costituzionale prevede che il matrimonio è fondato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti previsti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. Purtroppo può accadere che una famiglia, formatasi su questi principi, per i motivi più diversi, entri in crisi, e che i coniugi abbiano bisogno di assistenza non soltanto per dirimere le controversie che nascono dalla rottura del legame, ma anche per arrivare serenamente alla separazione prima e al divorzio dopo, con quella dignità e con quel rispetto dei reciproci diritti che devono essere alla base di ogni convivenza umana. Senza contare che, nella maggior parte dei casi, la rottura del vincolo matrimoniale comporta conseguenze, alle volte anche disastrose, verso la prole. L'avvocato deve saper gestire non soltanto il proprio cliente, ma anche la controparte, puntando alla soluzione dei problemi, e non ad una vittoria della causa che, invariabilmente, lascia un segno indelebile su tutti i componenti della famiglia. La conflittualità fine a se stessa, in molti casi di separazione e divorzio va evitata, perché può essere dannosa per i figli, soprattutto se oggetto di contesa tra i genitori. L'avvocato che "vuole andare fino in fondo" è quindi molto spesso il primo nemico delle coppie in crisi. Questi i principi a cui gli avvocati dello studio si ispirano.